SCHEDA TECNICA DEL LIBRO
Dei Mulini e delle Gabelle
Stefano Cascio
DESCRIZIONE

Il saggio mette in evidenza gli antichi sistemi molitori ormai quasi scomparsi o percettibili attraverso ruderi più o meno consistenti cercando di trovarne le vestigia nel territorio sia direttamente sia tramite la memoria toponomastica.
Attraverso questo esercizio di riscoperta di testimonianze apparentemente sepolte dalla polvere del tempo e dall’oblìo emerge nuovamente la geografia originaria dei vecchi tratturi segnati dai carri e dal lento dondolare delle bestie da soma.
Emerge la cognizione reale delle distanze e delle interminabili “groppe della collina siciliana” come amava definire il paesaggio interno dell’isola il geografo Almagià. Emerge l’idea antica del viaggio vissuto attraverso la fatica del trasporto ed il desiderio della meta agognata. Emerge, soprattutto, l’antico sapere cresciuto attraverso l’osservazione e l’esperienza millenaria dell’incontro/scontro con le forze della natura e, principalmente, con l’acqua.
Attraverso questo esercizio di riscoperta di testimonianze apparentemente sepolte dalla polvere del tempo e dall’oblìo emerge nuovamente la geografia originaria dei vecchi tratturi segnati dai carri e dal lento dondolare delle bestie da soma.
Emerge la cognizione reale delle distanze e delle interminabili “groppe della collina siciliana” come amava definire il paesaggio interno dell’isola il geografo Almagià. Emerge l’idea antica del viaggio vissuto attraverso la fatica del trasporto ed il desiderio della meta agognata. Emerge, soprattutto, l’antico sapere cresciuto attraverso l’osservazione e l’esperienza millenaria dell’incontro/scontro con le forze della natura e, principalmente, con l’acqua.