Statica e consolidamento degli edifici storici
Filippo Cucco
DESCRIZIONE
Prima della rivoluzione industriale la moderna dicotomia struttura-forma era quasi inesistente: essendo l'una l'alter ego dell'altra; la separazione delle carriere di architetto e di ingegnere ha creato due figure dotate di diversa sensibilità e competenza. Si è creata una forbice tra l'aspetto storico critico-compositivo e quello tecnico-scientifico. Gli architetti maggiormente orientati al primo, gli ingegneri al secondo. Da tempo, di fatto, è venuta fuori una nuova dicotomia, priva, però, di qualunque fondamento, tra restauro e consolidamento strutturale: l’uno incanalato all’interno di regole comportamentali tratte dalle varie Carte messe a punto nel corso del tempo – quasi sempre, a dire il vero, disattese –; l’altro, invece, orientato ad approntare provvedimenti per far stare in piedi il tutto, spesso trascurando le interazioni materia-tempo ed i relativi effetti collaterali e, di frequente, dominato dall’uso acritico dei nuovi materiali imposti dal mercato.
Questo libro è il frutto di 7 anni di insegnamento – come docente a contratto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo – di materie quali Statica e stabilità delle costruzioni murarie e monumentali e Consolidamento degli edifici storici.
Ci si è sforzati di riportare il consolidamento degli edifici storici all’interno della Teoria del Restauro e, nell’intento di dare alla materia dignità scientifica e completezza, di distillare da varie discipline: Tecnologia dell’Architettura, Storia dell’Architettura, Statica, Scienza delle Costruzioni, Geotecnica etc. tutti quei concetti che possono contribuire a formare la spina dorsale della materia.
Il testo, dopo una breve nota introduttiva sull’evoluzione storica dei sistemi costruttivi, passa allo studio delle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali e richiama, nella forma più discorsiva possibile, quei concetti di Statica dei corpi rigidi e di Scienza delle Costruzioni che si ritengono propedeutici ad una migliore comprensione dei fenomeni. Dopo lo studio dei sistemi costruttivi elementari (menhir, dolmen, archi, volte, pareti murarie), viene definito un approccio metodologico atto a definire quei parametri fondamentali che devono sempre informare un qualunque progetto di restauro strutturale.
Ed è proprio attraverso la lente critica, che scaturisce dalla definizione di tali parametri, che nell’ultima parte, vengono affrontati i vari interventi di consolidamento.
Come strumento di analisi, per mostrare i più nascosti aspetti comportamentali delle strutture murarie, viene usata una sofisticata e modernissima tecnica di analisi strutturale quale è il Metodo degli Elementi di Contorno (MEC). Tale metodologia, attraverso una rappresentazione grafica suggestiva ed immediata, consente di dare uno sguardo indiscreto agli stati di sofferenza intima della materia e di capire visivamente come si incanala il flusso tensionale all’interno di un corpo e come esso possa essere variamente influenzato da tutta una serie di fattori quali: variazioni di rigidezza e di temperatura, presenza di soluzioni di continuità, di forature, di cedimenti vincolari etc.
Al volume è allegato un CD-ROM che contiene una presentazione multimediale ed il dimostrativo del programma Karnak.sGbem. Il demo ha tutte le funzionalità del programma completo, in esso sono state disabilitate soltanto le uscite e la possibilità di registrare su disco le strutture create.
All’interno della cartella esempi (anch’essa nel CD) sono contenute tutte le strutture che nel libro, a titolo di esempio, sono state calcolate con il MEC. Esse possono essere lette e ricalcolate ed in tal caso sarà possibile vedere a colori quelle mappature delle tensioni principali di trazione e compressione che sono, invece, in scala di grigi nel volume.