La presenza di una soletta in calcestruzzo al di sopra dell’ala compressa di una membratura inflessa può scongiurare gli effetti dell’instabilità laterale?
Si.
Qualora l’ala compressa di una membratura inflessa sia opportunamente vincolata in modo continuo ad una soletta in calcestruzzo, mediante sistemi che garantiscano il trasferimento delle azioni membranali (es. connettori a taglio), è lecito trascurare gli effetti dell’instabilità laterale nelle verifiche della suddetta membratura.
Le verifiche di resistenza di una membratura possono essere condotte in campo elastico qualsiasi sia la classe in cui ricade la sua sezione trasversale?
Si.
La verifica in campo elastico è sempre ammessa qualsiasi sia la classe di appartenenza della sezione trasversale. Per le sezioni trasversali ricadenti in classe 4 è necessario tuttavia tenere in considerazione gli effetti legati all’instabilità locale. Per queste ultime si dovrà far quindi riferimento alle caratteristiche meccaniche “efficaci”.
Nel progetto e nella verifica delle strutture in acciaio è necessario considerare tutte le combinazioni a Stato Limite di Esercizio (rara, frequente e quasi permanente)?
No.
Per la verifica degli spostamenti (verticali e orizzontali) e per il controllo delle vibrazioni è possibile ricondursi unicamente alla combinazione SLE “rara”.
L’analisi elastica globale di una struttura in acciaio è sempre ammessa?
Si.
L’analisi elastica globale è sempre ammessa qualsiasi sia la classe di appartenenza della sezione trasversale di una membratura. Le caratteristiche di sollecitazione da essa desunte possono essere utilizzate per verificare le sezioni sia in campo elastico, che plastico.
L’espressione “telaio a nodi fissi” e “telaio controventato” sono equivalenti?
No.
Un telaio si definisce controventato se possiede un apposito sistema “efficace” atto a far fronte alle azioni orizzontali (dovute a vento o sisma). Se un telaio è dotato di un sistema di controvento “efficace” allora è possibile definirlo anche a “nodi fissi” ma non vale il viceversa. Un telaio a nodi fissi non è necessariamente dotato di un sistema di controvento efficace, ma piuttosto possiede una rigidezza trasversale tale da far si che gli spostamenti orizzontali non influiscano in modo significativo sulle caratteristiche di sollecitazione. Se si conduce un’analisi di buckling, un telaio può essere definito a “nodi fissi” se cr risulta maggiore di 10 (per analisi elastiche).
L’analisi del secondo ordine è “sempre” necessaria nel caso in cui se acr risulti minore di 10 (per analisi elastiche)?
No.
L’analisi del secondo ordine è necessaria nel caso in cui alfa cr < 10, tuttavia nel caso in cui alfa cr risulti compreso tra 3 e 10 è possibile effettuare un’analisi del primo ordine andando ad amplificare i carichi orizzontali per tenere in conto gli effetti del secondo ordine.
"La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili può essere maggiore della dimensione effettiva dell’elemento strutturale?
Si.
La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili è generalmente maggiore della lunghezza fisica dell’elemento considerato. La si può ricavare attraverso un’analisi di buckling.
Le imperfezioni globali devono essere “sempre” tenute in conto nell’analisi globale?
No.
Gli effetti delle imperfezioni globali possono essere trascurati nel caso in cui la struttura possa essere considerata a “nodi fissi”; oppure nel caso di telai a nodi spostabili per i quali sussista la disuguaglianza espressa nel testo. "La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili può essere maggiore della dimensione effettiva dell’elemento strutturale?
Nel caso di presenza contemporanea di azione assiale e momento flettente, la classificazione di una sezione trasversale dipende unicamente dai rapporti “larghezza/spessore” degli elementi che la costituiscono?
No.
Nel caso di presso flessione, una sezione trasversale può ricadere in differenti classi in ragione dell’intensità della forza assiale di compressione che la sollecita.
La presenza di una soletta in calcestruzzo al di sopra dell’ala compressa di una membratura inflessa può scongiurare gli effetti dell’instabilità laterale?
Si.
Qualora l’ala compressa di una membratura inflessa sia opportunamente vincolata in modo continuo ad una soletta in calcestruzzo, mediante sistemi che garantiscano il trasferimento delle azioni membranali (es. connettori a taglio), è lecito trascurare gli effetti dell’instabilità laterale nelle verifiche della suddetta membratura. Nel caso di presenza contemporanea di azione assiale e momento flettente, la classificazione di una sezione trasversale dipende unicamente dai rapporti “larghezza/spessore” degli elementi che la costituiscono?
Un carico agente lungo l’ala tesa di una membratura inflessa può considerarsi stabilizzante ai sensi dell’instabilità laterale?
Si.
Un carico posto all’intradosso dell’ala inflessa appartenente alla sezione trasversale di un elemento inflesso genera una coppia che si oppone alla rotazione della sezione stessa, pertanto il momento critico elastico associato a questa configurazione di carico, risulterà maggiore rispetto a quello ottenuto nel caso di carico applicato nel centro di taglio della sezione o al di sopra di esso (carico su ala compressa di una membratura inflessa).
La verifica di instabilità laterale di una membratura inflessa deve effettuarsi con riferimento a tutta la lunghezza geometrica della membratura stessa?
No.
La verifica di instabilità laterale deve effettuarsi con riferimento alla lunghezza della membratura compresa tra due successivi “ritegni laterali” ovvero vincoli in grado di opporsi allo sbandamento fuori piano dell’ala compressa dell’elemento considerato.
La verifica di instabilità di un’asta appartenente ad una struttura tralicciata (es. travatura reticolare) realizzata con due L accoppiate unite da imbottiture, si deve effettuare unicamente attorno agli assi y e z?
No.
La verifica deve effettuarsi sia attorno all’asse y, sia attorno all’asse z con riferimento alle lunghezze di libera inflessione competenti ai due differenti piani di flessione. Inoltre è necessario verificare il singolo angolare nei confronti dell’instabilità attorno all’asse “minimo” di inerzia, con riferimento ad una lunghezza di libera inflessione pari alla distanza tra due successive imbottiture.
Nel caso in cui un giunto trasferisca un momento inferiore al 25% del momento resistente della membratura che collega, può essere schematizzato con una cerniera perfetta?
Si.
I giunti in grado di trasferire un momento minore o uguale al 25% del momento resistente della membratura che collegano sono classificati come “nominalmente incernierati”, come tali possono essere traguardati nella modellazione generale della struttura come cerniere perfette.
Il comportamento dei giunti semi - rigidi deve essere tenuto in conto nell’analisi globale della struttura?
Si.
Dal momento che i giunti semi - rigidi hanno un comportamento intermedio tra quelli nominalmente incernierati (schematizzabili con cerniere perfette) e quelli continui (schematizzabili per mezzo di nodi rigidi), è necessario tenere in conto la loro effettiva rigidezza nell’analisi globale in quanto essa modifica in modo sensibile il comportamento della struttura sia in termini di “staticità globale” sia in termini di caratteristiche di sollecitazione e di spostamento.
La resistenza a taglio di una connessione di base può essere affidata unicamente alla mutua collaborazione dei tirafondi e dell’attrito che si sviluppa tra piastra e malta di allettamento?
Si.
Le Norme consentono di affidare la resistenza alle forze orizzontali delle piastre di base prive di appositi dispositivi per il trasferimento delle forze di taglio (shear key) alla mutua collaborazione tra tirafondi e attrito piastra - malta di allettamento laddove le forze assiali che sollecitano la colonna non siano mai di trazione.