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Fogli di calcolo
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01 - Resistenza e stabilita delle membrature a I e H
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01 - Resistenza e stabilita delle membrature a I e H - COMPATIBILE CON EXCEL 2003
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02 - Caratteristiche meccaniche dei profili
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03 - Membrature composte
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04 - Verifica Colonne Tubolari Composte
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04 - Verifica Colonne Tubolari Composte - COMPATIBILE CON EXCEL 2003
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05 - Giunto con coprigiunti - SPLICE CONNECTION
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06 - Giunto semplice - FIN PLATE CONNECTION
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07 - Giunto semplice - FLEXIBLE END PLATE CONNECTION
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08 - Giunto di Base con piastra circolare
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09 - Giunto con flangia di estremità - MOMENT CONNECTION REV 01
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10 - Resistenza e stabilita delle membrature a I e H ANNEXB.xls
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11 - Resistenza e stabilita dei profili tubolari ANNEXB.xls
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F.A.Q.


La presenza di una soletta in calcestruzzo al di sopra dell’ala compressa di una membratura inflessa può scongiurare gli effetti dell’instabilità laterale?
Qualora l’ala compressa di una membratura inflessa sia opportunamente vincolata in modo continuo ad una soletta in calcestruzzo, mediante sistemi che garantiscano il trasferimento delle azioni membranali (es. connettori a taglio), è lecito trascurare gli effetti dell’instabilità laterale nelle verifiche della suddetta membratura.
Le verifiche di resistenza di una membratura possono essere condotte in campo elastico qualsiasi sia la classe in cui ricade la sua sezione trasversale?
La verifica in campo elastico è sempre ammessa qualsiasi sia la classe di appartenenza della sezione trasversale. Per le sezioni trasversali ricadenti in classe 4 è necessario tuttavia tenere in considerazione gli effetti legati all’instabilità locale. Per queste ultime si dovrà far quindi riferimento alle caratteristiche meccaniche “efficaci”.
Nel progetto e nella verifica delle strutture in acciaio è necessario considerare tutte le combinazioni a Stato Limite di Esercizio (rara, frequente e quasi permanente)?
Per la verifica degli spostamenti (verticali e orizzontali) e per il controllo delle vibrazioni è possibile ricondursi unicamente alla combinazione SLE “rara”.
L’analisi elastica globale di una struttura in acciaio è sempre ammessa?
L’analisi elastica globale è sempre ammessa qualsiasi sia la classe di appartenenza della sezione trasversale di una membratura. Le caratteristiche di sollecitazione da essa desunte possono essere utilizzate per verificare le sezioni sia in campo elastico, che plastico.
L’espressione “telaio a nodi fissi” e “telaio controventato” sono equivalenti?
Un telaio si definisce controventato se possiede un apposito sistema “efficace” atto a far fronte alle azioni orizzontali (dovute a vento o sisma). Se un telaio è dotato di un sistema di controvento “efficace” allora è possibile definirlo anche a “nodi fissi” ma non vale il viceversa. Un telaio a nodi fissi non è necessariamente dotato di un sistema di controvento efficace, ma piuttosto possiede una rigidezza trasversale tale da far si che gli spostamenti orizzontali non influiscano in modo significativo sulle caratteristiche di sollecitazione. Se si conduce un’analisi di buckling, un telaio può essere definito a “nodi fissi” se cr risulta maggiore di 10 (per analisi elastiche).
L’analisi del secondo ordine è “sempre” necessaria nel caso in cui se acr risulti minore di 10 (per analisi elastiche)?
L’analisi del secondo ordine è necessaria nel caso in cui alfa cr < 10, tuttavia nel caso in cui alfa cr risulti compreso tra 3 e 10 è possibile effettuare un’analisi del primo ordine andando ad amplificare i carichi orizzontali per tenere in conto gli effetti del secondo ordine.
"La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili può essere maggiore della dimensione effettiva dell’elemento strutturale?
La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili è generalmente maggiore della lunghezza fisica dell’elemento considerato. La si può ricavare attraverso un’analisi di buckling.
Le imperfezioni globali devono essere “sempre” tenute in conto nell’analisi globale?
Gli effetti delle imperfezioni globali possono essere trascurati nel caso in cui la struttura possa essere considerata a “nodi fissi”; oppure nel caso di telai a nodi spostabili per i quali sussista la disuguaglianza espressa nel testo. "La lunghezza di libera inflessione delle colonne appartenenti a telai a nodi spostabili può essere maggiore della dimensione effettiva dell’elemento strutturale?
Nel caso di presenza contemporanea di azione assiale e momento flettente, la classificazione di una sezione trasversale dipende unicamente dai rapporti “larghezza/spessore” degli elementi che la costituiscono?
Nel caso di presso flessione, una sezione trasversale può ricadere in differenti classi in ragione dell’intensità della forza assiale di compressione che la sollecita.
La presenza di una soletta in calcestruzzo al di sopra dell’ala compressa di una membratura inflessa può scongiurare gli effetti dell’instabilità laterale?
Qualora l’ala compressa di una membratura inflessa sia opportunamente vincolata in modo continuo ad una soletta in calcestruzzo, mediante sistemi che garantiscano il trasferimento delle azioni membranali (es. connettori a taglio), è lecito trascurare gli effetti dell’instabilità laterale nelle verifiche della suddetta membratura. Nel caso di presenza contemporanea di azione assiale e momento flettente, la classificazione di una sezione trasversale dipende unicamente dai rapporti “larghezza/spessore” degli elementi che la costituiscono?
Un carico agente lungo l’ala tesa di una membratura inflessa può considerarsi stabilizzante ai sensi dell’instabilità laterale?
Un carico posto all’intradosso dell’ala inflessa appartenente alla sezione trasversale di un elemento inflesso genera una coppia che si oppone alla rotazione della sezione stessa, pertanto il momento critico elastico associato a questa configurazione di carico, risulterà maggiore rispetto a quello ottenuto nel caso di carico applicato nel centro di taglio della sezione o al di sopra di esso (carico su ala compressa di una membratura inflessa).
La verifica di instabilità laterale di una membratura inflessa deve effettuarsi con riferimento a tutta la lunghezza geometrica della membratura stessa?
La verifica di instabilità laterale deve effettuarsi con riferimento alla lunghezza della membratura compresa tra due successivi “ritegni laterali” ovvero vincoli in grado di opporsi allo sbandamento fuori piano dell’ala compressa dell’elemento considerato.
La verifica di instabilità di un’asta appartenente ad una struttura tralicciata (es. travatura reticolare) realizzata con due L accoppiate unite da imbottiture, si deve effettuare unicamente attorno agli assi y e z?
La verifica deve effettuarsi sia attorno all’asse y, sia attorno all’asse z con riferimento alle lunghezze di libera inflessione competenti ai due differenti piani di flessione. Inoltre è necessario verificare il singolo angolare nei confronti dell’instabilità attorno all’asse “minimo” di inerzia, con riferimento ad una lunghezza di libera inflessione pari alla distanza tra due successive imbottiture.
Nel caso in cui un giunto trasferisca un momento inferiore al 25% del momento resistente della membratura che collega, può essere schematizzato con una cerniera perfetta?
I giunti in grado di trasferire un momento minore o uguale al 25% del momento resistente della membratura che collegano sono classificati come “nominalmente incernierati”, come tali possono essere traguardati nella modellazione generale della struttura come cerniere perfette.
Il comportamento dei giunti semi - rigidi deve essere tenuto in conto nell’analisi globale della struttura?
Dal momento che i giunti semi - rigidi hanno un comportamento intermedio tra quelli nominalmente incernierati (schematizzabili con cerniere perfette) e quelli continui (schematizzabili per mezzo di nodi rigidi), è necessario tenere in conto la loro effettiva rigidezza nell’analisi globale in quanto essa modifica in modo sensibile il comportamento della struttura sia in termini di “staticità globale” sia in termini di caratteristiche di sollecitazione e di spostamento.
La resistenza a taglio di una connessione di base può essere affidata unicamente alla mutua collaborazione dei tirafondi e dell’attrito che si sviluppa tra piastra e malta di allettamento?
Le Norme consentono di affidare la resistenza alle forze orizzontali delle piastre di base prive di appositi dispositivi per il trasferimento delle forze di taglio (shear key) alla mutua collaborazione tra tirafondi e attrito piastra - malta di allettamento laddove le forze assiali che sollecitano la colonna non siano mai di trazione.
Glossario


Acciaio
È il nome dato ad una lega composta principalmente da ferro e carbonio, quest'ultimo in percentuale non superiore al 2,06%: oltre tale limite, le proprietà del materiale cambiano e la lega assume la denominazione di ghisa.
Azioni
Sono rappresentate da tutti carchi esterni distribuiti e/o concentrati, fissi o mobili, dagli spostamenti impressi, variazioni di temperatura, ritiro, precompressione, cedimenti vincolari e degrado, che inducono in una struttura uno o più stati limite.
Bullone
Il bullone è un elemento di giunzione smontabile tra due parti meccaniche, formato da una vite e da un dado. L'accoppiamento delle parti da congiungere avviene forando queste, con un diametro maggiore del diametro esterno della vite, facendo attraversare il foro comune ai due pezzi con una vite e accoppiando questa con un dado situato al lato opposto. Normalmente la vite è a testa esagonale o più raramente, a testa cilindrica con esagono incassato (brugola) o quadrata o svasata. Il dado ha solitamente forma esagonale e presenta un foro in cui è ricavata una filettatura complementare a quella della vite. I fori praticati negli oggetti da unire non devono essere filettati, e devono consentire il libero scorrimento del bullone. La filettatura della vite può non essere presente per tutta la sua lunghezza, poiché non ha nessuna utilità nella zona interna allo spessore dei materiali. Spesso non ha il corpo completamente filettato per dare una maggiore resistenza al taglio.
Colonna
Si definisce colonna un elemento strutturale “verticale” avente dimensione longitudinale predominante sulle dimensioni della relativa sezione trasversale. Le colonne vengono schematizzate ai fini del calcolo con il proprio asse baricentrico e sono soggette prevalentemente ad azioni assiali e talvolta flettenti.
Combinazioni delle azioni
Le combinazioni delle azioni, basate sul metodo “semi probabilistico agli stati limite”, rappresentano un metodo per ricercare la configurazione dei carchi esterni più gravosa per l’elemento strutturale in esame in termini di “effetti” nella relativa sezione trasversale.
Condizione di carico
Si definisce condizione di carico una singola azione o un insieme di azioni appartenenti ad una medesima categoria, che cimentino contemporaneamente la struttura o una parte di essa.
Connessione
Si definisce connessione o giunzione un qualsiasi metodo per collegare due elementi separati. Nell’ingegneria strutturale i metodi di connessione maggiormente utilizzati sono rappresentati dai “giunti bullonati” e dai “giunti saldati”.
Effetto
Si definisce effetto la manifestazione strutturale in termini di sollecitazioni, tensioni e deformazioni causata da una generica azione o da una combinazione di più azioni. Ai fini delle verifiche agli Stati Limite, i valori di progetto degli effetti delle azioni devono risultare sempre inferiori o uguali alle resistenze di progetto della sezione trasversale dell’elemento considerato.
Giunto
Vedi “connessione”.
Lunghezza di libera inflessione
Si definisce “lunghezza di libera inflessione” Lcr=βL la lunghezza di un’asta a sezione costante ed incernierata agli estremi, che ha lo stesso carico critico in campo elastico dell’asta in esame di lunghezza L. In generale può essere anche definita come la distanza tra due successivi punti di flesso della deformata critica. Nei telai a “nodi fissi” (ovvero quelli vincolati nei riguardi degli spostamenti trasversali), la lunghezza di libera inflessione delle colonne è sempre minore o uguale alla lunghezza reale dell’elemento (altezza di interpiano); nei telai a “nodi spostabili” (ovvero quelli non vincolati nei riguardi degli spostamenti trasversali), la lunghezza di libera inflessione è maggiore della lunghezza reale dell’elemento e dipende dalla mutua rigidezza tra le travi e le colonne.
Modulo di elasticità
Il modulo di elasticità è una grandezza caratteristica di un materiale che esprime il rapporto tra tensione e deformazione nel caso di condizioni di carico monoassiale ed in caso di comportamento del materiale di tipo "elastico".
Nodo
Punto nel quale convergono due o più elementi strutturali. In funzione nel numero di aste o travi che deve accogliere un determinato nodo si adotta la nomenclatura: “nodo a due vie”, “nodo a tre vie”, ecc…
Profilato
Trave metallica (di acciaio, leghe leggere, materiali plastici, ecc.) ottenuta al laminatoio o per estrusione, impiegata per travature, ringhiere, infissi, ecc., e caratterizzata dalla forma (profilo) della sua sezione trasversale; hanno generalmente dimensioni standard per le varie forme: a sezione rettangolare, quadrata, a L, a T, a doppio T, a U, ecc.
Resilienza
Misura della “tenacità” del materiale ovvero della capacità di resistere alla rottura fragile causata da un impatto.
Resistenza
La resistenza o “tensione di rottura” è il massimo sforzo che un materiale è in grado di sopportare prima che ne sopraggiunga la rottura.
Saldatura
La saldatura è un procedimento che permette il collegamento permanente di parti solide realizzando la continuità del materiale ove essa venga applicata. La saldatura nella sua accezione più comune presuppone l'apporto di calore localizzato tale da permettere la fusione del materiale stesso. Tale materiale può essere il medesimo delle parti da collegare, ma può essere anche un materiale estraneo ad esse, detto materiale di apporto: nel primo caso si parla di saldatura autogena nel secondo di saldatura eterogena o brasatura. La saldatura realizza un collegamento permanente che si differenzia da altri collegamenti permanenti (ad esempio bullonatura o chiodatura) che non realizzano la continuità del materiale.
Snervamento
La tensione di snervamento o punto di snervamento di un materiale duttile è definita in scienza dei materiali come il valore della tensione in corrispondenza della quale il materiale inizia a deformarsi plasticamente, passando da un comportamento elastico reversibile ad un comportamento plastico caratterizzato dallo sviluppo di deformazioni irreversibili che non rientrano al venir meno della causa sollecitante.
Sollecitazioni
Sono gli “effetti” in termini di forze interne (assiali e taglianti) e momenti interni (flettenti e torcenti) indotti dai carichi esterni (azioni) nella sezione trasversale di un generico elemento strutturale.
Stato Limite
Lo stato limite rappresenta una determinata condizione superata la quale la struttura in esame o una sua parte costituente non soddisfa più i criteri di sicurezza (SLU) e/o di fruibilità (SLE) per la quale è stata progettata.
Tensione
La tensione interna (o sollecitazione interna o sforzo) è una misura delle forze di contatto esercitate tra le parti interne di un corpo continuo tridimensionale attraverso la relativa superficie di separazione. Essa è definita come la forza di contatto per unità di area, cioè è il limite del rapporto tra la forza agente e l'area della superficie su cui agisce.L'esistenza delle tensioni è affermata in maniera assiomatica. Problematica risulta la giustificazione di tale assunzione con argomentazioni di natura fisica, mediante una sua verifica con dati sperimentali: infatti, essendo relativa a punti interni del corpo, è impossibile operare realmente dei tagli per poi misurare sulla superficie di taglio il valore della tensione, in quanto l'operazione di taglio altererebbe in modo drammatico lo stato tensionale che si intenderebbe misurare. In conclusione si può affermare soltanto che "la definizione delle tensioni rappresenta una ipotesi ragionevole sulla natura del continuo e che la giustificazione di tale costrutto o modello mentale è da ricercarsi nel suo valore metodologico, cioè [...] dai proficui risultati ai quali si perviene col metodo su esso fondato" (Baldacci, 1984)
Trave
Si definisce trave un elemento strutturale “orizzontale” avente dimensione longitudinale predominante sulle dimensioni della relativa sezione trasversale. Le travi vengono schematizzate ai fini del calcolo con il proprio asse baricentrico e sono soggette prevalentemente ad azioni di tipo flettente.
Trave reticolare
La trave reticolare è una particolare struttura composta da aste (ovvero travi incernierate agli estremi) assemblate in modo da formare campi triangolari isostatici. La condizione di vincolo delle aste di parete fa si che esse siano soggette unicamente a sollecitazioni assiali. Le travi reticolari nascono dall’esigenza di superare luci sempre maggiori limitando considerevolmente il peso proprio della struttura.
Trave Vierendeel
E’ una particolare tipologia di trave concepita dall'ingegnere belga Arthur Vierendeel, analoga a quella reticolare, priva tuttavia di aste diagonali. L’assenza di queste ultime impone l’esigenza di creare nodi rigidi tra montanti e traversi, che risultano quindi cimentati in prevalenza da sollecitazioni flettenti e taglianti. A parità di luce, altezza e carico la trave Vierendeel risulta maggiormente deformabile rispetto alla trave reticolare, di conseguenza, per eguagliare le prestazioni di quest’ultima, è necessario l’impiego di profili aventi maggior rigidezza e quindi maggior peso. Per contro l’assenza delle aste diagonali ne consente un più largo utilizzo laddove, per esigenze architettoniche, sia necessario avere campi di trave liberi da elementi strutturali.
Vincolo
E’ una qualsiasi condizione che limita i gradi di libertà (DOF) di un nodo appartenente ad un generico elemento strutturale. Qualora un vincolo limiti le tre traslazioni nello spazio ma consenta tutte le rotazioni, si parlerà di cerniera sferica, viceversa se tutti i sei gradi di libertà risultano bloccati, si parlerà di incastro perfetto.
Test iniziale


Il modulo di elasticità E dell'acciaio:
2100 [N/mm2]
210 [Gpa]
21000 [kg/cm2
Si definisce snervamento quel determinato valore della tensione per il quale:
Il materiale si rompe
Il materiale inizia a deformarsi in campo plastico in modo irreversibile
Il materiale perde duttilità
Il momento d'inerzia di una sezione trasversale rettangolare b (base) h (altezza), valutato attorno all'asse debole z - z vale:
bh^3/12
hb^3/12
bh^2/6
Qualora in una sezione trasversale di disuguaglianza Ed
La struttura non è stabile
Non sono soddisfatti i requisiti di sicurezza attesi dalla normativa
La membratura collassa
La struttura non è stabile
Non sono soddisfatti i requisiti di sicurezza attesi dalla normativa
La membratura collassa
Una sezione trasversale può essere sempre verificata in termini di resistenza riferendosi al metodo tensionale elastico?
Falso
Vero
La valutazione della tensione tangenziale dovuta alla forza di taglio segue la teoria di:
Jourawsky
Navier
Bredt
Indicare quale delle seguenti asserzioni è vera
Il momento flettente attorno all'asse debole induce tensione normali all'interno della sezione trasversale
La torsione secondaria (da ingobbimento impedito) induce tensioni sia normali che tangenziali all'interno della sezione trasversale
La torsione primaria induce tensione sia normali che tangenziali all'interno della sezione trasversale
Nella teoria plastica, qualora la forza di taglio sollecitante risulti minore del 50% della resistenza plastica a taglio della sezione trasversale, la resistenza flessionale della stessa non deve essere ridotta per la presenza contemporanea di flessione e taglio
Falso
Vero
Il carico critico elastico è definito come il più piccolo valore della forza assiale (di compressione) in grado di innescare una deformazione di tipo flessionale:
Vero
Falso
Un telaio si definisce a "nodi fissi" se è dotato di un sistema di controvento
Falso
Vero
Quali dei seguenti sistemi di giunzione può essere considerato "una cerniera"?
Giunto trave - trave con coprigiunti d'ala e anima
Giunto trave - trave con coprigiunti d'anima
Giunto trave - trave con flangia estesa di estremità
Un telaio dotato di controvento efficace è sempre considerato a "nodi fissi":
Falso
Vero
Quale funziona ha il "tacco di taglio" (o chiave di taglio)?
Permettere la trasmissione del taglio tra piastra di base e fondazione
Permettere la trasmissione della forza assiale tra piastra di base e fondazione
Permettere la trasmissione del momento flettente tra piastra di base e fondazione.
Cosa si intende per elemento a T - equivalente (T - stub)?
Un modello fisico per analizzare il comportamento delle connessione flangiate
Un profilo presso piegato a forma di T.
Una tipologia di connessione testa - testa
Risposte corrette:
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Test finale


Il modulo di elasticità E relativo al materiale acciaio, varia al variare del tipo di acciaio e della sua resistenza a snervamento
No
Si
La profondità dell'asse neutro elastico e plastico coincidono qualsiasi sia la sezione trasversale di un profilo:
Falso
Vero
La resistenza a compressione di una sezione trasversale è influenzata dalla presenza dei fori non asolati per dispositivi di connessione:
Vero
Falso
La torsione è l'unica caratteristica di sollecitazione per la quale non vale l'ipotesi che la sezione in condizione deformata si mantenga piana:
Falso
Vero
La torsione secondaria (o torsione da ingobbimento impedito) induce nella sezione trasversale tensioni normali che vanno a sommarsi a quelle dovute alla flessione:
Falso
Vero
Quale tra le seguenti asserzioni è vera:
La torsione da ingobbimento impedito è particolarmente evidente nei profili tubolari.
I profili sottili non sono influenzati dalla torsione secondaria.
La tensione normale dovuta all'ingobbimento impedito è direttamente proporzionale al valore massimo dell'area settoriale.
Un'asta soggetta a compressione semplice, a parità di vincolo trasversale, si inflette attorno all'asse maggiore di inerzia:
Falso
Vero
Un'asta soggetta a compressione semplice con differenti condizioni di vincolo trasversale, si inflette attorno all'asse di minor snellezza:
Vero
Falso
Un carico applicato sull'ala inferiore di un profilo ad I o H aumenta la suscettività della membratura nei confronti dei fenomeni di instabilità flesso -torsionale:
Falso
Vero
I giunti nominalmente incernierati possono trasferire un momento flettente maggiore del 25% del momento resistente dell'elemento da collegare:
Falso
Vero
La resistenza flessionale di un giunto flang iato è governata unicamente dal numero di bulloni presenti e dal loro diametro:
Vero
Falso
La resistenza a taglio di una piastra di base può essere demandata all'interamente alla mutua resistenza dei tirafondi e dell'attrito che si sviluppa al di sotto della piastra con la malta di allettamento:
Falso
Vero
Risposte corrette:
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