STATI LIMITE ALL’ITALIANA
CALCESTRUZZO CON ARMATURA METALLICA
Aggiornato al decreto del Ministero delle infrastrutture 14 gennaio 2008
(Norme Tecniche per le Costruzioni)
Il metodo agli stati limite risulta oggi poco diffuso e, sotto certi aspetti, rigettato dal mondo professionale italiano: le ragioni di tale atteggiamento sono da ricercare, principalmente, nella oscura definizione del concetto di stato limite fornito dalle norme.
La definizione data dalle norme lega lo stato limite ad aspetti funzionali macroscopici della struttura, lasciando un vuoto sulla meccanica dei materiali. Poiché l’obiettivo finale del progettista è il dimensionamento delle sezioni, è più logico, nonché più ragionevole, relazionare lo stato limite ai materiali: in questo senso la norma manca clamorosamente l’obiettivo. Ciò significa che se il concetto di stato limite fa parte del back-ground culturale del professionista, l’interpretazione della norma presenta qualche difficoltà, se il concetto è estraneo al professionista, l’interpretazione della norma è impossibile!
Così come la I edizione del manuale, anche la presente è pensata considerando le esigenze specifiche del progettista: rispetto alla I edizione è completamente riveduta ed aggiornata al decreto ministeriale del 14 gennaio 2008 ed è integrata con le prescrizioni sismiche.
Anche in questa edizione sono proposti i “grafici ad n variabili in piano”, risultato di circa dieci anni di studi dell’autore, che permettono il dimensionamento degli elementi strutturali senza necessità di eseguire alcun calcolo manuale.
Infine, a chiarimento di ogni prescrizione e nota teorico-normativa riportata, sono presenti degli esempi applicativi e, fra questi, il calcolo completo degli elementi di un telaio in calcestruzzo armato.
Il CD-ROM allegato, che è parte integrante della pubblicazione, contiene un software in ambiente MS Windows® per il calcolo degli elementi strutturali secondo il metodo degli stati limite. Il software consente il dimensionamento di sezioni rettangolari/quadrate sollecitate da sforzo normale centrato o eccentrico (presso/tenso flessione retta), flessione retta, torsione e taglio e, inoltre:
- fornisce a video, per le relative sollecitazioni, i campi di interazione e la curvatura della sezione con l’identificazione della posizione dell’asse neutro;
- fornisce stampe grafiche di dettaglio sui legami costitutivi e sui campi di interazione;
- permette la stampa, utilizzabile quale allegato ad una generica relazione di calcolo, dei dati immessi e dei risultati del calcolo.
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“È fatto obbligo di utilizzo del metodo agli stati limite ad eccezione che per le costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe d’uso I e II, limitatamente a siti ricadenti in Zona 4, per le quali è ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili”. Quanto riportato è disposto al punto 2.7. del decreto ministeriale 14 gennaio 2008 e sancisce, definitivamente o quasi, la morte del metodo delle tensioni ammissibili.
Il quadro normativo era stato già innovato nel 2005 con l’emanazione del decreto ministeriale di cui quello del 14 gennaio 2008 costituisce aggiornamento e integrazione. Purtroppo, oggi, il progettista non sempre è pronto al criterio di calcolo agli stati limite, in parte per un retaggio storico e culturale, in parte, per una norma non chiara ed esaustiva.
Il presente testo applicativo vuole “mostrare” al progettista che si affaccia agli stati limite, o che ne approfondisce i contenuti tecnici, il metodo standardizzato per il calcolo: gli esempi sono strutturati, pagando a volte un prezzo in termini di ridondanza e ripetitività, in modo da essere indipendenti gli uni dagli altri e costituire un’analisi a se stante, eccezion fatta per alcuni richiami teorici.
Nel testo sono affrontati, seppur con diverso peso, gli aspetti legati alla stragrande maggioranza delle tematiche di progettazione agli stati limite ultimi e di esercizio/servizio: non poco trascurabile risulta essere, fra gli altri aspetti, la questione legata al calcolo numerico delle grandezze di interesse per la progettazione/verifica.
Il CD-ROM allegato alla presente pubblicazione contiene i file in formato PDF della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 e del Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008. Il CD-ROM contiene, inoltre, il programma sperimentale “Spettri di risposta” che fornisce gli spettri di risposta rappresentativi delle componenti (orizzontali e verticale) delle azioni sismiche di progetto per il generico sito del territorio nazionale.
Requisiti hardware e software
Per utenti Microsoft Windows: Microsoft Windows 2000 e successivo; 50 Mb sull’HD; 128 Mb di RAM; Microsoft Excel 2000 e successivo; Adobe Reader 4.0 e successivo; .NET Framework 2.0 (incluso nel CD-ROM).
Per utenti Macintosh: Mac OS X; 50 Mb sull’HD; 128 Mb di RAM; Microsoft Excel 2000 e successivo; Adobe Reader 4.0 e successivo.
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Guida aggiornata alla Circolare Esplicativa 2 febbraio 2009, n. 617
Negli ultimi anni si è assistito alla pubblicazione di una serie di leggi e decreti di carattere tecnico aventi l’obiettivo, dichiarato ma purtroppo non centrato, di avvicinare la legislazione nazionale italiana agli eurocodici.
In tal senso, il primo di tali disposti tecnici vede la luce nel 2003: si tratta dell’O.P.C.M. n. 3274. Tale pacchetto normativo è stato emanato pochi mesi dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia: l’ordinanza dimostra subito i suoi limiti e le forti contraddizioni tanto da rendere necessari aggiustamenti fino al 2006 oltre che continue proroghe per l’entrata in vigore.
Nel settembre 2005 vengono emanate le Norme Tecniche per le Costruzioni che pur prevedendo la validità dell’ordinanza, in analoghe formulazioni, risultano essere diverse e contrastanti: il progettista deve operare, nelle scelte tecniche e nella valutazione della sicurezza, di concerto con il committente.
Il 14 gennaio 2008, finalmente, viene emanata la revisione delle Norme Tecniche per le Costruzioni: l’approvazione è preceduta dal decreto milleproroghe, contenente, all’articolo 20, l’ennesima contraddizione. L’articolo prevede un periodo di proroga per un disposto di legge, ossia le nuove norme tecniche, non ancora approvate.
Anche il nuovo disposto di legge si presenta con molti punti critici: pur avendo eliminato la figura e l’importanza del committente in decisioni cruciali, per alcuni aspetti ha spazzato via il dettaglio tecnico pregresso per cui si rende necessario fare riferimento ad altri disposti di legge o direttive tecniche di comprovata validità.
Con la circolare ministeriale 2 febbraio 2009, n. 617 alcuni chiarimenti sono stati forniti ma ancora permangono dubbi e incertezze su alcune interpretazioni.
Il CD-ROM allegato consente l’installazione di una banca dati relativa alle norme tecniche dal 1971 ad oggi, l’allegato A (Pericolosità sismica) e l’allegato B (Tabelle dei parametri che definiscono le azioni sismiche) del decreto ministeriale 14 gennaio 2008, la circolare ministeriale 2 febbraio 2009, n. 617 e, inoltre, il programma sperimentale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Spettri di Risposta che fornisce gli spettri di risposta rappresentativi delle componenti (orizzontali e verticale) delle azioni sismiche di progetto per il generico sito del territorio nazionale.