Il governo dell'incertezza. La pianificazione della città metropolitana tra globale e locale

Il governo dell'incertezza. La pianificazione della città metropolitana tra globale e locale

DESCRIZIONE

Le città oggi sono “sospese” fra la dimensione internazionale dell’economia e della politica e quella locale degli assetti del territorio e dei conflitti sociali. Mentre i processi di metropolizzazione appaiono irreversibili e si tenta di raggiungere l’obiettivo europeo di uno sviluppo di regioni e città di rilievo globale, il dibattito pubblico italiano appare confuso anche nell’affrontare il delicato ruolo di Roma Capitale d’Italia.
Amministrare la complessità è urgente per delineare strategie moderne e traiettorie di sviluppo dei contesti urbani e dell’intera società; per direzionare la «continuità spaziale» raggiungendo il successo economico e facendo un uso integrato dei servizi pubblici; per gestire la «stretta integrazione territoriale» ripensando le funzioni pianificatorie; per orientare la società della conoscenza.
Competizione e coesione, produzione e redistribuzione sono fattori dirimenti da approfondire esaminando i mutamenti della manifattura e dell’organizzazione del lavoro, della segmentazione e della delocalizzazione dell’industria; bisogna pensare agli strumenti conoscitivi per riconfigurare le reti, i servizi territoriali, i flussi di pendolari e merci, le politiche abitative; occorre concepire un governo del territorio capace di determinare precise politiche pubbliche con il coinvolgimento dei soggetti privati per accrescere i vantaggi derivanti dalle economie d’agglomerazione; è urgente utilizzare in modo nuovo i fondi strutturali europei; importante è coniugare territorio, popolo insediato e sovranità democratica revisionando i concetti di centro e di periferia.
Ma le Città metropolitane sono “pseudo-province” o “super-comuni”?
Una grande sfida irrisolta nel nostro Paese, dopo la riforma costituzionale del 2001 e la Legge c.d. “Delrio”, riguarda l’efficace superamento della ripartizione territoriale per approdare ad un flessibile ente metropolitano di primo livello, adatto a governare il salto di scala globale così da coinvolgere direttamente e «virtualmente ogni interesse umano».

INDICE LIBRO

PRESENTAZIONE di Lorenzo CASINI

prefazione di Mauro CAPPELLO

i fondi strutturali per le città europee

1.GLI EFFETTI DEL CAPITALISMO E IL GOVERNO DEL TERRITORIO

1.1. L’industria e l’urbanizzazione: il ruolo del governo del territorio

1.2. L’Europa delle città. L’Italia dei sistemi urbani senza metropoli

2.IL GOVERNO DELL’AREA VASTA OLTRE L’AREA METROPOLITANA

2.1. Le ipotesi strutturaliste e funzionaliste: competenze e organizzazione di un nuovo Ente

2.2. La riforma infinita (e ancora mancata?): dalla Legge n. 142 del 1990 alla Legge n. 56 del 2014

3.L’IDENTITÀ PER EVITARE SCONTRI FRA CAPOLUOGO ED HINTERLAND

3.1. Il problema nazionale (e locale) delle grandi città

3.2. La Città metropolitana da definire e distinguere dagli altri Enti: “pseudo-provincia” o “super-comune”?

4.un caso capitale

4.1. Che cosa è Roma: Comune Capitale o Città metropolitana?

4.2. La partecipazione democratica nella nuova realtà urbana: riallocare la sovranità

5.DAL PIANO TERRITORIALE A QUELLO URBANISTICO: PROPOSTE DI RIFORMA

5.1. La «continuità spaziale» da direzionare: condizione per il successo economico e per l’uso integrato di servizi pubblici

5.2. La «stretta integrazione territoriale» da gestire: ripensare le funzioni di pianificazione in senso strutturale

6.AGIRE NELLO STATUS QUO: IPOTESI DI LAVORO

6.1. La composizione dei piani comunali per la definizione degli strumenti urbanistici della Città metropolitana

6.2. Il progetto “Urban-GIS” del Sistema Informativo Territoriale della Regione Lazio

7.CONCLUSIONI

APPENDICE di Massimo ALLULLI

CITTÀ METROPOLITANE: UN NUOVO RAPPORTO FRA ISTITUZIONI E SOCIETÀ?

Ringraziamenti e notazioni

BIBLIOGRAFIA